I'LL GO BY TRAIN

L’articolo 1 della legge 104 del 1992 sancisce che: “La Repubblica garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società”.
Mentre nell’articolo 3, comma 1, la definizione di persona handicappata è la seguente: “colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”
Sono più di 3.000.000 le persone con disabilità in Italia, e molti sono i centri che si prendono cura delle persone con limitazioni più gravi.
Il Centro Speranza, centro di riabilitazione ed educazione per disabili, è un’eccellenza in Italia. Nato nel 1984 a Fratta Todina, un paesino umbro che si sviluppa su di un piccolo corso, e dove il tempo sembra essersi fermato a quando il mondo era a dimensione d’uomo, offre un servizio riabilitativo diurno e ambulatoriale rivolto a bambini, adolescenti ed adulti con disabilità gravi, medio e lievi, derivanti da patologie pre o perinatali, i quali sono assistiti in regime semiresidenziale e/o ambulatoriale.
Nella quotidianità del Centro Speranza sembrano concretizzarsi le teorie di Maria Montessori, che sosteneva che i bambini dovrebbero crescere in un ambiente a misura di bambino, e non di adulto, e che solo così potranno crescere in piena armonia con il mondo che li circonda.
Quindi, quanto rimane della disabilità se il mondo circostante viene incontro agli handicap di ogni singola persona?
A tale proposito è illuminante la risposta di Valerio, un ragazzo con la sindrome di Down utente del Centro Speranza, quando gli rispondevano, per tagliare corto, che non si poteva sposare con la sua fidanzata perché non aveva la patente: “non mi importa, vado in treno”.